sabato 10 gennaio 2015


Le immagini ostentate dalla coppietta Coulibaly- Boumeddiene mentre si addestra a sparare assomigliano non poco a quelle degli stragisti dei college americani, a quelli dei nazi alla Breivik, a quelle dei killer paranoici del mondo intero. Esiste, trasversale ai terrorismi, un narcisismo delle armi in pugno, qualcosa come «credevate fossi solo il cretino della porta accanto, guardate qui, invece, che razza di impavido guerriero». Rimando al giudizio, più competente, degli psicanalisti, ma viene da pensare che la componente più “contemporanea” del terrorismo, meglio dei terroristi, sia il narcisismo. ... Rimane il mistero di come in precedenza, e per generazioni, l’anonimato sia stato una pena così leggera da sopportare, quasi impercepibile. Forse la fame, il freddo e altri problemi più assillanti, riguardanti il corpo e non l’anima, suggerivano di rimandare il lusso di sentirsi protagonisti...
Non sono mie, ma parole di uno su cui raramente ho qualcosa da obiettare ... forse l'unico.